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LA MANETTA
La sublime scultura qui ritratta rappresenta il premio più ambito,
l'onore più alto, l'apice della carriera di ogni endurista.
Viene assegnato ogni anno ad un pilota della Squadra Corse Grand Prix,
secondo una procedura regolamentare che ad ogni edizione scuote le
fondamenta della psichiatria moderna, mai una volta che si capisca come
si è arrivati all'assegnazione.
Quello che è certo, invece, è che questo trofeo rappresenta la parte
più pura e genuina dello spirito sportivo in generale, ed in
particolare di quello che alimenta questa squadra.
Siamo un gruppo decisamente misto, nel mucchio c'è posto per piloti
'veri', che si fanno onore nei campionati ufficiali, e per 'veri'
amatori, gente che sopporta sacrifici enormi (soldi spesi, litigate con
la consorte, agguati delle forze dell'ordine, magagne fisiche di varia
natura ed entità..) solo per poter girare quel paio d'ore al sabato con
gli amici della squadra e con la fedele cavalcatura.
La manetta viene assegnata con criteri che variano di anno in anno a
seconda dei casi, ma in generale se la porta a casa uno che nell'arco
della stagione le ha prese un pò da tutti ma ha partecipato a tutte le
gare del Campionato Sociale.
Questa è la discriminante: per vincere il trofeo bisogna aver osservato
fino in fondo il principio che vi è impresso: 'Nel dubbio non mollare'.
Questa breve, semplice frase riassume la parte più nobile dello spirito
indomabile dell'endurista. Prima o poi lo passiamo tutti quel periodo
in cui per qualche motivo ti passano tutti, perchè non puoi allenarti,
perchè non vai d'accordo con la moto, perchè non stai bene, o
semplicemente perchè non ti va di tirare e rischiare di farti male, uno
può divertirsi come c.. gli pare, no?
Il bello di questa squadra è che ognuno di noi vive la sua passione
come la sente, c'è un premio per chi vince il campionato ed uno per chi
arriva ultimo, e per tutti la gioia di esserci stati e di aver potuto
dare sfogo alla propria voglia di moto, tutti insieme ma ognuno a modo
suo.
Quest'anno l'onore di ospitare la manetta è toccato a me. Mi
prenderanno per il culo per tutto l'anno, sono riuscito ad arrivare
ultimo proprio quando avevo finalmente una moto 'seria', con cui avrei
dovuto finalmente togliermi qualche soddisfazione. Questo dimostra che
per andare serve sì un buon mezzo, ma senza qualche litro di sudore
sopra non si combina un gran chè.
E' stato un campionato sofferto (vedi la cronaca della prima gara), ma
alla fine mi sono tolto la soddisfazione di pettinare Nico all'ultima
gara, l'appuntamento è per il 2011!!!
Sono fiero di essere arrivato ultimo, e sicuramente pronto per le
prossime sfide.
Dubbi ne ho tanti, ma di mollare non se ne parla proprio!!!
Clark Kent